lunedì 8 agosto 2011

HO QUALCUNO IN CASA

AmoRomA (che è palindromo) 
ad Agosto (che non lo è).
Si svuota.
Trastevere è quasi (quasi) silenziosa.
E io ho un ospite.
Non mi succedeva da settimane.
Si parla del più e del meno.
Me la cavo abbastanza bene.
Strano.
Non mi faccio conoscere facilmente.
Ma con lui mi rimane abbastanza facile, sento che è interessato davvero a capirmi.
Non mi capita spesso.
Ma questo perchè sono sempre io la prima ad allontanare.
All'università mi capita di stare spesso da sola.
Mi piace osservare.
Mi piace capire le interazioni umane.
Ma senza prenderne parte.
Quasi mai almeno.
Prima forse le cose erano diverse.
Ma da un anno a questa parte posso contare su pochissime persone.
Le conto sulle dita di una mano...
,,,,di un allosauro...
Parlo di me.
Il mio ospite è curioso, ma percepisco un interesse del tutto amichevole.
Non c'è malizia nella sua curiosità.
Nè secondi fini.
Quando si impara a fuggire da queste cose, si impara a riconoscerle facilmente.
Quindi so quand'è così.
Gli dico cose.
Cose belle.
Cose brutte.
Cose molto brutte.
Gli parlo di un anno fa.
Gli accenno.
Nulla di più.
Non gli dico dei miei sogni.
Non vi dico dei miei sogni.
Non gli dico delle regole.
Non vi dico delle regole.
Mi dice che dovrei scrivere di più qui sopra.
Dire a voi le stesse cose che dico a lui.
Gli dico che è pazzo.
Mi dice che lo sono io.
Gli dico che si.
Poi prende un foglio e dice 
-perchè non ci disegnamo mentre ci disegnamo?-
-ma non c'è gusto, vinci tu!-
-ma non è mica una gara, è così, per divertimento-
-e allora per divertimento ci scriviamo accanto le cose che ci colpiscono
mentre lo facciamo-
-affare fatto-

Allora per divertimento io disegno lui


e lui disegna me:


Non parla molto. 
Mi ascolta.
La sua curiosità mi disarma.
Così mi alzo e faccio una tisana calda.
Al tiglio.
E ci aggiungiamo la vodka.
Ad Agosto.
E continuo a parlare.
E gli dico cose che (puntini)
Cose che non avevo mai detto a nessuno.
E che magari un giorno dirò anche a voi.
Poi se ne va.
Di lui non so un granchè.
O comunque non chiedo, molto è scritto in giro su internet.
Alla fine l'ho conosciuto così.
Più per quello che fa che per quello che è.
E invece.
Di me lui sa tanto, forse troppo.
Ma magari va bene così.
Mi preparo per andare a dormire. 
Ma non chiudo il mac.
Guardo lo schermo per un po.
E decido di seguire una parte del suo consiglio.
E vi dico quello che vi ho appena detto.
E lo faccio subito.
Prima che cambi idea.
Due sorsi e ho finito il tigliovodka.
Un sorso.
Magari mi aiuterà ad affrontare i miei sogni.
I miei sogni.
Il mio psichiatra non sa.
Punto.
Figuriamoci io.

Un altro sorso.

Buonanotte.
Alla prossima.

L.

4 commenti:

  1. Non vi conosco entrambi,ma grazie a keison ti ho scoperto....
    Ci vuole coraggio o follia(o un long drink delle due)a condividere anche solo frammenti con qualcuno che non puoi guardare in faccia...
    Eppure tra gli eserciti di barbie e ken che popolano la rete,una scia diversa....spero di poter leggere ancora di te

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  2. anche tu col disegno te la cavi parecchio bene, non meno che con lo scritto! :-)

    questo tigliovodka mi ispira... :P

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