In questi giorni (fine novembre) esce in edicola il numero 1 di Metamorphosis.
Metamorphosis parla di Luna, una scrittrice romana di 24 anni, affetta da uno strano caso di schizofrenia.
Vede cose che non ci sono.
Non solo.
Luna sogna le vittime di un fantomatico serial killer che imperversa nelle strade di ROma.
Ma questo serial killer esiste?
O è frutto della sua immaginazione?
Da oggi in tutte le edicole, questa è la copertina:
E questo è il trailer ufficiale:
METAMORPHOSIS (trailer) di Giacomo BEvilacqua from giacomo bevilacqua on Vimeo.
LE CINQUE REGOLE
Confessioni, racconti, e c@££i miei
mercoledì 28 novembre 2012
venerdì 12 ottobre 2012
lunedì 23 luglio 2012
METAMORPHOSIS, LE COVERS
Ciao amici, visto che settembre si avvicina (non troppo presto spero, che qualche giorno di vacanza me lo voglio fare pure io) ecco qui in anteprima la cover del volumetto speciale di METAMORPHOSIS in vendita SOLO a ROMICS 2012:
...e questa invece è la cover del NUMERO 1, in uscita in anteprima a LUCCA 2012 e in tutte le edicole a partire dal 28 NOVEMBRE!!!
venerdì 18 maggio 2012
LUNA, DANIEL e come preordinare lo speciale di METAMORPHOSIS
L'episodio che state per leggere, si svolge due anni prima degli eventi narrati dal primo numero di METAMORPHOSIS. In occasione di Romics 2012 sarà invece possibile acquistare un ALBO SPECIALE, ricco di inediti, di schizzi e di anteprime, qualora non riusciste a venire a Romics, avete tempo fino al primo settembre per preordinare il numero speciale versando 3 euro sul conto corrente 02178574 intestato a EDITORIALE AUREA srl Via della Muratella Nuova 26 0054 Fiumicino RM e scrivendo come causale ALBO SPECIALE METAMORPHOSIS. Senza dimenticare di inserire direttamente nel bollettino, il vostro indirizzo per la spedizione. Che avverrà il 25 settembre. Se volete saperne di più scrivete a Lunaschein@gmail.com o mettete un LIKE sulla pagina ufficiale di Luna che trovate QUI
LUNA MONDSCHEIN
-Sai, alla fine non so quanto sia vero quello che dici- Lorenzo ha la voce rotta dallo sforzo. Posa la pila di libri sul tavolo e si porta le mani sui fianchi, a stirarsi la schiena. -ma dici a me? io non ho detto niente- Luna si affaccia dal retro, verso la libreria. -si, per il discorso che facevi ieri- -ieri? che discorso?- -mah, sul fatto di mettere assieme più personaggi storici o letterari per farne un gruppo- Lorenzo la raggiunge nel retro del negozio. -ah- dice la ragazza senza smettere di scrivere i titoli dei libri sul file excel -non ho detto un gruppo, ho detto un super gruppo!- -un super gruppo?- -si, tipo la lega degli straordinari gentlemen di Alan Moore- -Non l'ho letto- -Cosa? non l'hai letto?- -No- -E non hai visto nemmeno lo schifossissimo film che ne hanno tratto?- -boh, non saprei, io non me li ricordo mai i film- -Beh, praticamente Moore ha preso dei personaggi storici della letteratura tra cui, il capitano Nemo, Dr Jekyll, L'uomo invisibile, Mina Murray e Allan Quatermain…- -Quatermain delle "miniere di re Salomone?"- -quale dei film?- -film? io parlavo del libro veramente- -ok, beh, io ho visto i film, tutti e tre, anche quello che in Italia non è mai uscito! comunque dicevo… - digita Delomelanicon sul file excel e posa il libro girandosi verso Lorenzo -aspetta! tu hai una copia del Delomelanicon?- -Ah- sussulta l'altro -ecco dov'era, non lo trovavo più- lo afferra soppesandolo -no Luna, questo non scriverlo sul computer, lo annoto a mano sull'altro registro, quello dei libri "speciali", mettilo in cassaforte poi per favore!- -ma è il Delomelanicon per davvero?- -eh, si, quello vero- -ma lo stesso del film di Polanski?- -intendevi dire "lo stesso del libro di Reverte?" giusto? si quello!- -oh, ma TUTTI i film che ho visto sono stati tratti da libri? eccheccavolo?- Lorenzo sorride. -ma io- prosegue Luna sfogliando cautamente il libro -non pensavo esistesse per davvero- -ovunque trovi solo notizie sulla sua inesistenza- risponde Lorenzo distratto -pseudobiblium lo chiamano, ovvero un libro inesistente, lo fanno proprio per scoraggiarne ricerca e diffusione, a me è arrivato per le mani per caso, un po come tutti i libri che sono in questa libreria d'altronde- -chi ha il pane non ha i denti- Luna richiude il libro. -non avrò i denti, ma ho una cassaforte, e ricordati di mettercelo- -sisi, comunque dicevo, Alan Moore ha preso questo gruppo di personaggi letterari, avente ognuno un' abilità particolare, come fossero un vero e proprio supergruppo, li ha messi tutti insieme e ne ha fatto un fumetto di enorme successo. Perchè io non potrei fare la stessa cosa per un romanzo? Magari con personaggi storici, o…- -io lo facevo coi calciatori, Luna, ma lo chiamavamo fantacalcio- -dai! sono seria Lorè- dice archiviando un altro libro e impilandolo sul Delomelanicon facendo svanire, assieme alla sua vista, il ricordo del compito che le era stato assegnato a riguardo. -Mi ha contattato un agente di Torino qualche giorno fa, mi ha detto che i miei racconti gli sono piaciuti un sacco e vorrebbe rappresentarmi- -ma è meraviglioso- dice Lorenzo smettendo di fare quello che stava facendo. -beh, si, non l'ho ancora detto a nessuno, però mi ha anche chiesto se avevo anche scritto qualcosa di più lungo oltre a dei racconti, e magari mi chiedevo se non volesse qualcosa di un po più concreto e, non so, cercavo qualche idea qua e la, e- -oh, senti ma, possibile? Questa è una notizia favolosa! e tu ti stai gia a far venire l'angoscia? ma pensa a goderti il momento, no? hai quanto? ventidue? ventritre anni? ma a quante ragazze è successa una cosa del genere?- -si, tu hai ragione, ma lo sai come sono fatta, no? Sono più preoccupata dall'idea di dover trovare un'idea piuttosto che dalla notizia, e poi non è ancora detto che...- Lorenzo le posa una mano sulla spalla -no, senti, allora, ti spiego come vanno queste cose, se un agente ti ha contattata vuol dire che gli interessi sul serio, quindi ora è questione di tempo prima che ti richiami o ti faccia firmare un contratto, il blog dei racconti sta avendo un successo spaventoso, e lo sai meglio di me, quindi SICURAMENTE il primo passo sarà quello di pubblicare una raccolta dei migliori! Ti chiederanno sicuramente di scriverne due o tre inediti apposta per l'edizione cartacea. Il romanzo, se il libro di racconti avrà il successo sperato (e lo avrà, te lo garantisco) verrà molto dopo, quindi perchè farti venire l'ansia da subito? Pensa a uno o due raccontini inediti da piazzare sulla raccolta intanto, poi al resto pensi dopo- Luna lo guarda, e annuisce. Sorridendogli. È un discorso che si era gia fatta decine di volte in testa, ma sentirlo uscire dalla bocca di qualcuno con molta più esperienza di lei la aiuta a dargli la concretezza e la forma necessaria a tirare un sospiro di sollievo. -grazie Lò, davvero!- dice guardandolo come si guarda un padre. -no, grazie a te Luna!- dice l'uomo uscendo dalla porta e attraversando la libreria -e di che?- chiede lei affacciandosi verso il negozio -degli aperitivi che sto andando a prendere per festeggiare la notizia!- -e che c'entro io?- -offri tu ovviamente…con una parte della paga di oggi!- dice prendendo la porta, che si apre e si richiude con il CLING di un campanellino. Luna torna al computer sorridendo. Di nuovo il CLING del campanellino. Lorenzo strilla per superare il rumore di un motorino che sta passando per strada in quel momento. -Io non ci metto tanto, ma non è che potresti stare tu in negozio? Starei più sicuro! Se entra qualcuno…- -Se entra qualcuno sento il CLING del campanellino- urla Luna senza affacciarsi -ma ora arrivo, mi sono rimasti solo due titoli- -ok- prima il CLING e poi il rumore della porta che si richiude. Il silenzio improvviso del locale attufato senza il rumore delle macchine. La tranquillità mentale. Il sorriso ancora stampato sulle sue labbra. Luna smette di scrivere alzando al testa e fissandosi nel vuoto. La felicità scaturita dalle sensazioni appena provate cessa di colpo, così come il suo sorriso. L'ansia le attanaglia lo stomaco in un lampo e le rende difficile fare respiri profondi. Soffre di attacchi d'ansia da quando era piccola. Ma col tempo ha imparato a gestirli. Chiude gli occhi cercando di rilassarsi, ma sente gli addominali indurirsi mentre lo stomaco non smette di accartocciarsi su se stesso. -uno- conta mentalmente inspirando -due- conta mentalmente espirando -uno- inspira -due- espira -uno-inspira -due- espira -uno- Il CLING della porta che si riapre la distrae dall'intento. L'ansia è ancora li. Ma col tempo ha imparato anche a nasconderla. -Hai fatto in fretta!- urla dal retro col sorriso già pronto a mascherare il disagio. La porta non si è ancora richiusa e un clacson dalla strada la costringe a tendere l'orecchio in attesa di una risposta da parte di Lorenzo. La porta si richiude con un CLING e il locale piomba di nuovo nel silenzio. Nessuna risposta. L'ansia è ancora lì, sopra di lei. Come un demone che le sussurra parole incomprensibili. Il sorriso vacilla ma decide di non abbandonarlo. -hey? sei diventato muto? o ti sei gia ubriacato?- Luna si sporge verso l'interno del negozio e sussulta. Un uomo è rivolto verso la porta a vetri della libreria. Di spalle. Immobile. Come se stesse guardando in controluce dall'interno le locandine appese sulla porta del locale. -Mi scusi, pensavo fosse il proprietario- Luna si alza dalla sedia nel retro entrando nel negozio -posso esserle utile in qualche modo?- Prova a fare un respiro profondo, ma un peso invisibile le blocca l'aria a metà. L'uomo non si muove. -mi scusi? ha qualche problema?- Luna socchiude gli occhi cercando di mettere a fuoco la figura in controluce -Non c'è il proprietario- è una constatazione più che una domanda, quella che esce dalla bocca dell'uomo. La voce è fredda. E dal suono che hanno le vocali sembra che si stia sforzando di sorridere. Come Luna. -Si sta sforzando di sorridere, per caso?- Chiede. A Luna non è mai piaciuto avere dubbi. -Anche tu lo stai facendo- dice quello senza muovere un muscolo. Si. Stava chiaramente sfoggiando un sorriso finto, come se avesse il volto tirato. Luna si trova a pensare a Jack Nicholson nel Batman di Tim Burton. Un sorriso tipo quello. -Si, senta, Lorenzo torna fra qualche minuto è andato solo…- L'uomo si scuote dalla sua apparente immobilità, afferra la maniglia e apre la porta -torno un'altra volta- CLING. Luna rimane interdetta. In piedi in mezzo alla libreria. Il rumore del traffico le ricorda il mondo fuori di li. Respiro profondo. Riesce ad arrivare fino alla fine. Sente l' ansia scivolarle via lungo il corpo e la immagina finire intrappolata dentro la sua ombra che, per salvarla, scappa via slacciandosi dai suoi piedi e fuggendo fuori dalla libreria, il più lontano possibile. Come l'eroe di un film, che fugge con la bomba in braccio per farla detonare lontano dai civili. -Oh! t' avevo detto di controllare il negozio, mica di startene lì impalata come una guardia Svizzera- Lorenzo entra di schiena, prima che la porta si richiuda, reggendo con entrambe le mani una vassoio con sopra due spritz e qualche stuzzichino. Luna sorride. Di un sorriso sincero. Respiro profondo. Niente ansia. Andata. -Beh? mi aiuti o no? Devo fare tutto io?- -Arrivo arrivo- dice Luna scuotendosi dal torpore. -È venuto qualcuno?- -Boh, un tizio strano, dice che torna un'altra volta- -Mi hai aiutato molto, qui entrano SOLO tizi strani- alza il bicchiere in segno di brindisi -allora al tuo radioso futuro da scrittrice!- -cheers- risponde Luna facendo tintinnare il bicchiere contro quello di Lorenzo. Entrambi bevono in silenzio dalle cannucce. -Tua madre e tuo fratello sarebbero più che fieri di te- dice l'uomo abbassando lo sguardo e alzando il bicchiere. Luna annuisce togliendo la cannuccia dalle labbra. -gia- dice sorridendo e alzando il bicchiere per incontrare quello dell'uomo.
giovedì 12 aprile 2012
martedì 6 marzo 2012
LA COVER DEL NUMERO 1 E LE PRIME IMMAGINI
Ciao amici, scusate se non aggiorno il blog di frequente, ma sto dando una mano a Giacomo con le relazioni-stampa del fumetto, in ogni caso ecco qui, il post che molti stavano aspettando, vi presento la copertina del numero uno e le prime immagini del fumetto!
i disegni sono di Giacomo e di una ragazza bravissima di nome Sonia Aloi che nel fumetto illustrerà i miei racconti, scritti apposta per l'occasione.
La versione di Sonia di me da piccola mi fa morire.
mercoledì 1 febbraio 2012
METAMORPHOSIS IL TRAILER UFFICIALE
Oggi Giacomo ha postato sul suo blog il trailer ufficiale con le info...vi riporto tutto.
Mi aveva chiesto se volevo autodoppiarmi, ma non sono molto brava in queste cose.
E poi mi mangio le parole.
La mia voce comunque è di Valeria Oppenheimer una sua amica, e mi calza a pennello.
Giacomo mi ha chiesto se mi andava di fare una video intervista in occasione della presentazione del fumetto.
Magari mi convincerò e ne farò una da qui a novembre.
Ma per ora no, non sono affatto convinta.
Dall'imbarazzo riderei soltanto, per tutto il tempo.
:D
Comunque...vi lascio al trailer e alla descrizione del fumetto.
Spero vi piaccia quanto piace a me.
Anche se io sono di parte. :)
L.
Luna Mondschein ha 24 anni.
Ed è affetta da un singolare caso di schizofrenia.
Ha infatti due vite parallele.
Da sveglia vive a Trastevere, nel centro di Roma, e fa la scrittrice.
Quando si addormenta, invece, viene catapultata in un mondo parallelo inventato da lei, e popolato da strani personaggi.
La sua vita nel mondo reale è scandita, oltre che dal lavoro, anche da cinque, essenziali regole, che deve seguire ad ogni suo risveglio per restare aggrappata alla realtà.
Un solo errore potrebbe portare la sua mente a giocarle strani scherzi.
E la lucidità per lei è essenziale.
È infatti ossessionata da una serie di omicidi, che, secondo lei, sono stati perpetrati dalla stessa persona, un uomo che uccide le proprie vittime e dispone i cadaveri affinchè evochino miti dell'antica Grecia.
Me Luna è l'unica persona ad essere convinta della sua esistenza.
E oggi, a distanza di anni, l'assassino ha colpito di nuovo.
Dovrà insinuare il dubbio nella mente di Daniel Valentini, il giovane e rigido commissario di Trastevere, e fare di tutto per farsi aiutare.
Perchè a quanto sembra, tutta questa storia, sta iniziando ad intaccare il suo equilibrio mentale, molto più di quanto credeva possibile.
SITO DI LUNA: lecinqueregole.blogspot.com
INFO: lunaschein@gmail.com
STORIA E DISEGNI: Giacomo Bevilacqua
CASA EDITRICE: Editoriale Aurea
STORY EDITOR: Giovanni Masi
DISEGNATRICE OSPITE: Sonia Aloi
Mi aveva chiesto se volevo autodoppiarmi, ma non sono molto brava in queste cose.
E poi mi mangio le parole.
La mia voce comunque è di Valeria Oppenheimer una sua amica, e mi calza a pennello.
Giacomo mi ha chiesto se mi andava di fare una video intervista in occasione della presentazione del fumetto.
Magari mi convincerò e ne farò una da qui a novembre.
Ma per ora no, non sono affatto convinta.
Dall'imbarazzo riderei soltanto, per tutto il tempo.
:D
Comunque...vi lascio al trailer e alla descrizione del fumetto.
Spero vi piaccia quanto piace a me.
Anche se io sono di parte. :)
L.
Luna Mondschein ha 24 anni.
Ed è affetta da un singolare caso di schizofrenia.
Ha infatti due vite parallele.
Da sveglia vive a Trastevere, nel centro di Roma, e fa la scrittrice.
Quando si addormenta, invece, viene catapultata in un mondo parallelo inventato da lei, e popolato da strani personaggi.
La sua vita nel mondo reale è scandita, oltre che dal lavoro, anche da cinque, essenziali regole, che deve seguire ad ogni suo risveglio per restare aggrappata alla realtà.
Un solo errore potrebbe portare la sua mente a giocarle strani scherzi.
E la lucidità per lei è essenziale.
È infatti ossessionata da una serie di omicidi, che, secondo lei, sono stati perpetrati dalla stessa persona, un uomo che uccide le proprie vittime e dispone i cadaveri affinchè evochino miti dell'antica Grecia.
Me Luna è l'unica persona ad essere convinta della sua esistenza.
E oggi, a distanza di anni, l'assassino ha colpito di nuovo.
Dovrà insinuare il dubbio nella mente di Daniel Valentini, il giovane e rigido commissario di Trastevere, e fare di tutto per farsi aiutare.
Perchè a quanto sembra, tutta questa storia, sta iniziando ad intaccare il suo equilibrio mentale, molto più di quanto credeva possibile.
SITO DI LUNA: lecinqueregole.blogspot.com
INFO: lunaschein@gmail.com
STORIA E DISEGNI: Giacomo Bevilacqua
CASA EDITRICE: Editoriale Aurea
STORY EDITOR: Giovanni Masi
DISEGNATRICE OSPITE: Sonia Aloi
domenica 29 gennaio 2012
STANOTTE
Ora ho 20 anni.
È ottobre, credo, non fa freddissimo.
Ma ho i brividi e il mio pigiama è ancora quello leggero dell'estate.
Ho la febbre.
Sono in una stanza molto grande.
Non riesco a capire se il tempo è brutto o bello perchè ci sono delle pellicole translucide che coprono le enormi finestre.
Le mattonelle sono divelte in alcuni punti e il muro pieno di muffa.
Tocco una sedia a dondolo scricchiolante con sopra un cuscino ricamato a mano.
Pieno di polvere.
La stanza non ha porte, solo finestre.
E con la coda dell'occhio riesco a vedere delle ombre.
Le ombre guardano me.
Giro in tondo per capire.
E la stanza ha sempre più lati, sempre più angoli.
Mi gira la testa e mi siedo sul pavimento lurido.
Mi alzo schifata.
Spazzo via la sporcizia dai pantaloncini del pigiama.
E mi risiedo.
Perchè si.
Per terra davanti a me ci sono quattro carte.
Giro la prima.
Un sei di quadri.
Giro la seconda.
Un nove di picche.
Giro la terza.
Ma mentre la giro, la prima carta inizia a girarsi per tornare coperta.
La terza carta è un tre di cuori.
La prima carta è tornata coperta.
Riscopro la prima carta.
Così facendo copro la seconda.
Scopro di nuovo la seconda, e si scopre anche la quarta.
Una donna di fiori.
Ora tutte le carte sono scoperte.
Le osservo.
Sono talmente concentrata sulle carte da non accorgermi che le ombre mi hanno circondata.
Alzo la testa.
E le ombre si ritirano nei muri.
Rapide come fumo nero risucchiato.
Ho brividi di freddo forti come convulsioni.
E il piumone è appiccicato al mio corpo sudato.
Non era un sogno.
Sapevo di essere qui.
Sempre saputo.
Ma ero anche lì.
Forse un delirio della febbre.
Forse altro.
Ma non era un sogno.
Giuro.
È ottobre, credo, non fa freddissimo.
Ma ho i brividi e il mio pigiama è ancora quello leggero dell'estate.
Ho la febbre.
Sono in una stanza molto grande.
Non riesco a capire se il tempo è brutto o bello perchè ci sono delle pellicole translucide che coprono le enormi finestre.
Le mattonelle sono divelte in alcuni punti e il muro pieno di muffa.
Tocco una sedia a dondolo scricchiolante con sopra un cuscino ricamato a mano.
Pieno di polvere.
La stanza non ha porte, solo finestre.
E con la coda dell'occhio riesco a vedere delle ombre.
Le ombre guardano me.
Giro in tondo per capire.
E la stanza ha sempre più lati, sempre più angoli.
Mi gira la testa e mi siedo sul pavimento lurido.
Mi alzo schifata.
Spazzo via la sporcizia dai pantaloncini del pigiama.
E mi risiedo.
Perchè si.
Per terra davanti a me ci sono quattro carte.
Giro la prima.
Un sei di quadri.
Giro la seconda.
Un nove di picche.
Giro la terza.
Ma mentre la giro, la prima carta inizia a girarsi per tornare coperta.
La terza carta è un tre di cuori.
La prima carta è tornata coperta.
Riscopro la prima carta.
Così facendo copro la seconda.
Scopro di nuovo la seconda, e si scopre anche la quarta.
Una donna di fiori.
Ora tutte le carte sono scoperte.
Le osservo.
Sono talmente concentrata sulle carte da non accorgermi che le ombre mi hanno circondata.
Alzo la testa.
E le ombre si ritirano nei muri.
Rapide come fumo nero risucchiato.
Ho brividi di freddo forti come convulsioni.
E il piumone è appiccicato al mio corpo sudato.
Non era un sogno.
Sapevo di essere qui.
Sempre saputo.
Ma ero anche lì.
Forse un delirio della febbre.
Forse altro.
Ma non era un sogno.
Giuro.
lunedì 16 gennaio 2012
ECCOCIIII
Intanto Buon 2012.
La fine del 2011 è stata semi drammatica, sono stata male praticamente sempre.
Ho avuto una febbre che non mi ha abbandonata nemmeno a Natale e Capodanno.
Quindi viva me!
In compenso mi sono comprata una vespa!
Una bellissima vespa 125!
E ovviamente dopo tutte le feste chiusa in casa malata con 15 gradi e sole fuori, nel momento in cui sono potuta uscire a godermi Roma in sella al mio nuovo giocattolo...
WOOSH
morsa del gelo.
E vabè.
Ma ciancio alle bande...
finalmente mi è stato dato il permesso di condividere il (da me) tanto atteso teaser del nuovo fumetto di Giacomo, a cui tengo particolarmente perchè...
rullo di tamburi...
sono io la protagonista!!
Esatto, proprio così!
In realtà la notizia me l'aveva data gia un bel po di tempo fa, ma dovevo tenere la bocca chiusa, quindi non ho mai potuto dare sfogo al mio animo pettegolo (che comunque è abbastanza allenato a non sfogarsi visto che, a parte Sonia, la cassiera del negozio qui sotto, e Giacomo, che mi ha dato la notizia, non ho molti amici o confidenti a cui divulgare segrete notizie), comunque, vi lascio al video, e se avete domande o altro vi invito a commentare e (per quanto possibile) cercherò di darvi delle risposte!
Baci
La fine del 2011 è stata semi drammatica, sono stata male praticamente sempre.
Ho avuto una febbre che non mi ha abbandonata nemmeno a Natale e Capodanno.
Quindi viva me!
In compenso mi sono comprata una vespa!
Una bellissima vespa 125!
E ovviamente dopo tutte le feste chiusa in casa malata con 15 gradi e sole fuori, nel momento in cui sono potuta uscire a godermi Roma in sella al mio nuovo giocattolo...
WOOSH
morsa del gelo.
E vabè.
Ma ciancio alle bande...
finalmente mi è stato dato il permesso di condividere il (da me) tanto atteso teaser del nuovo fumetto di Giacomo, a cui tengo particolarmente perchè...
rullo di tamburi...
sono io la protagonista!!
Esatto, proprio così!
In realtà la notizia me l'aveva data gia un bel po di tempo fa, ma dovevo tenere la bocca chiusa, quindi non ho mai potuto dare sfogo al mio animo pettegolo (che comunque è abbastanza allenato a non sfogarsi visto che, a parte Sonia, la cassiera del negozio qui sotto, e Giacomo, che mi ha dato la notizia, non ho molti amici o confidenti a cui divulgare segrete notizie), comunque, vi lascio al video, e se avete domande o altro vi invito a commentare e (per quanto possibile) cercherò di darvi delle risposte!
Baci
mercoledì 2 novembre 2011
martedì 20 settembre 2011
Ora una favola ai re narrerò, a loro che pure sono assennati.
Ecco quello che lo sparviero disse all'usignolo dal collo screziato
su in alto, fra le nubi portandolo serrato nell'unghie;
quello pietosamente, dagli artigli adunchi trafitto,
piangeva; ma l'altro, violento, gli fece questo discorso:
"Sciagurato, perché ti lamenti? ora sei preda di chi è molto più forte;
andrai là dove io ti porterò, pur essendo tu bravo cantore;
farò pasto di te, se voglio, oppure ti lascerò.
Stolto è chi vuole opporsi ai più forti:
resta senza vittoria e alla vergogna aggiunge dolori".
Così disse il veloce sparviero, l'uccello che vola con le ali distese.
(Esiodo -Le opere e i giorni-)
Ecco quello che lo sparviero disse all'usignolo dal collo screziato
su in alto, fra le nubi portandolo serrato nell'unghie;
quello pietosamente, dagli artigli adunchi trafitto,
piangeva; ma l'altro, violento, gli fece questo discorso:
"Sciagurato, perché ti lamenti? ora sei preda di chi è molto più forte;
andrai là dove io ti porterò, pur essendo tu bravo cantore;
farò pasto di te, se voglio, oppure ti lascerò.
Stolto è chi vuole opporsi ai più forti:
resta senza vittoria e alla vergogna aggiunge dolori".
Così disse il veloce sparviero, l'uccello che vola con le ali distese.
(Esiodo -Le opere e i giorni-)
martedì 13 settembre 2011
immobile
Sono mancata un po, problemi qua e la.
Presto scriverò di nuovo, intanto vi do questo, perchè è molto più mio di quanto chiunque possa pensare:
Presto scriverò di nuovo, intanto vi do questo, perchè è molto più mio di quanto chiunque possa pensare:
lunedì 8 agosto 2011
HO QUALCUNO IN CASA
AmoRomA (che è palindromo)
ad Agosto (che non lo è).
Si svuota.
Trastevere è quasi (quasi) silenziosa.
E io ho un ospite.
Non mi succedeva da settimane.
Si parla del più e del meno.
Me la cavo abbastanza bene.
Strano.
Non mi faccio conoscere facilmente.
Ma con lui mi rimane abbastanza facile, sento che è interessato davvero a capirmi.
Non mi capita spesso.
Ma questo perchè sono sempre io la prima ad allontanare.
All'università mi capita di stare spesso da sola.
Mi piace osservare.
Mi piace capire le interazioni umane.
Ma senza prenderne parte.
Quasi mai almeno.
Prima forse le cose erano diverse.
Ma da un anno a questa parte posso contare su pochissime persone.
Le conto sulle dita di una mano...
,,,,di un allosauro...
Parlo di me.
Il mio ospite è curioso, ma percepisco un interesse del tutto amichevole.
Non c'è malizia nella sua curiosità.
Nè secondi fini.
Quando si impara a fuggire da queste cose, si impara a riconoscerle facilmente.
Quindi so quand'è così.
Gli dico cose.
Cose belle.
Cose brutte.
Cose molto brutte.
Gli parlo di un anno fa.
Gli accenno.
Nulla di più.
Non gli dico dei miei sogni.
Non vi dico dei miei sogni.
Non gli dico delle regole.
Non vi dico delle regole.
Mi dice che dovrei scrivere di più qui sopra.
Dire a voi le stesse cose che dico a lui.
Gli dico che è pazzo.
Mi dice che lo sono io.
Gli dico che si.
Poi prende un foglio e dice
-perchè non ci disegnamo mentre ci disegnamo?-
-ma non c'è gusto, vinci tu!-
-ma non è mica una gara, è così, per divertimento-
-e allora per divertimento ci scriviamo accanto le cose che ci colpiscono
mentre lo facciamo-
-affare fatto-
Allora per divertimento io disegno lui
e lui disegna me:
Non parla molto.
Mi ascolta.
La sua curiosità mi disarma.
Così mi alzo e faccio una tisana calda.
Al tiglio.
E ci aggiungiamo la vodka.
Ad Agosto.
E continuo a parlare.
E gli dico cose che (puntini)
Cose che non avevo mai detto a nessuno.
E che magari un giorno dirò anche a voi.
Poi se ne va.
Di lui non so un granchè.
O comunque non chiedo, molto è scritto in giro su internet.
Alla fine l'ho conosciuto così.
Più per quello che fa che per quello che è.
E invece.
Di me lui sa tanto, forse troppo.
Ma magari va bene così.
Mi preparo per andare a dormire.
Ma non chiudo il mac.
Guardo lo schermo per un po.
E decido di seguire una parte del suo consiglio.
E vi dico quello che vi ho appena detto.
E lo faccio subito.
Prima che cambi idea.
Due sorsi e ho finito il tigliovodka.
Un sorso.
Magari mi aiuterà ad affrontare i miei sogni.
I miei sogni.
Il mio psichiatra non sa.
Punto.
Figuriamoci io.
Un altro sorso.
Buonanotte.
Alla prossima.
L.
domenica 3 luglio 2011
STASERA
Stasera sono un po brilla.
Non ubriaca.
Però un po alticcia.
Ho trovato questa bottiglia di vino bianco in frigo.
Sta li da un po.
Una di quelle bottiglie che ti tieni per occasioni speciali che non arriveranno mai.
E allora mi sono fatta un'insalata "avanzi" (chiamata così per il motivo che pensate)
e mi sono versata un bel po di vino in un bel bicchiere da vino.
Non sono tipa da sbornia triste sia chiaro.
Però sono una un po malinconica di natura.
La casa è un po vuota, e il film è brutto.
Dovrei studiare ma se prima non mi andava, ora il vino mi ha fatto passare proprio la voglia di guardare un libro.
Ho scritto una lettera a mia madre.
La metterò assieme alle altre.
Ho un racconto a metà, ma non mi va di finirlo.
Non stasera.
Dio, sono tornata indietro a correggere almeno 20 volte fino a qui.
Prima ho scritto lerta al posto di "lettera", e ora ho scritto prmia al posto di "prima".
(Rido da sola)
(scusate, sto continuando a ridere)
Aspettate, chiudo le finestre perchè l'estate nei vicoli di trastevere non è silenziosa.
Fatto.
Accendo l'aria condizionata.
Che mi fa venire il mal di testa.
Ma non ho alternative.
Non se voglio respirare.
Oh, oggi sono stata TUTTO il giorno chiusa in casa.
Non ho molti amici.
Non faccio fatica ad ammetterlo, so di essere una persona strana.
Che persona è una che deve seguire cinque regole appena sveglia?
Un po come i pazzi che accendono e spengono le luci un tot di volte
quando entrano in una stanza.
Ecco, io sono una del genere.
Magari un giorno ve ne parlerò.
Nel vecchio blog mettevo solo racconti, e qualcuno si lamentava perchè avrebbe voluto un contatto un po più "intimo" con me.
Ora, sappiate che non sono una che concede contatti "Intimi" così facilmente, però mi sto sforzando molto.
E questo blog vuole essere proprio un banco di prova.
Ovviamente voi non siete i miei migliori amici, e io non sono la vostra.
Però visto che spesso nelle relazioni umane faccia a faccia fallisco miseramente,
ripiego qua.
Che se pure le cose dovessero andare storte, come si dice a Roma "chi s'è visto s'è visto"
no?
Certo.
Senza esserci visti, in questo caso.
Ora il dilemma più grande della giornata:
dato che sto con la camicia da notte dalle tre e mezzo di ieri notte, sarà il caso che mi cambio e scendo a prendere qualcosa da bere qua sotto e interagisca con persone in carne ed ossa?
Oppure rimango così e mi lavo e mi vesto direttamente domattina per andare in Biblioteca?
Ci penso qualche secondo.
Ok.
C'ho pensato.
Domani.
Biblioteca.
Notte.
Non ubriaca.
Però un po alticcia.
Ho trovato questa bottiglia di vino bianco in frigo.
Sta li da un po.
Una di quelle bottiglie che ti tieni per occasioni speciali che non arriveranno mai.
E allora mi sono fatta un'insalata "avanzi" (chiamata così per il motivo che pensate)
e mi sono versata un bel po di vino in un bel bicchiere da vino.
Non sono tipa da sbornia triste sia chiaro.
Però sono una un po malinconica di natura.
La casa è un po vuota, e il film è brutto.
Dovrei studiare ma se prima non mi andava, ora il vino mi ha fatto passare proprio la voglia di guardare un libro.
Ho scritto una lettera a mia madre.
La metterò assieme alle altre.
Ho un racconto a metà, ma non mi va di finirlo.
Non stasera.
Dio, sono tornata indietro a correggere almeno 20 volte fino a qui.
Prima ho scritto lerta al posto di "lettera", e ora ho scritto prmia al posto di "prima".
(Rido da sola)
(scusate, sto continuando a ridere)
Aspettate, chiudo le finestre perchè l'estate nei vicoli di trastevere non è silenziosa.
Fatto.
Accendo l'aria condizionata.
Che mi fa venire il mal di testa.
Ma non ho alternative.
Non se voglio respirare.
Oh, oggi sono stata TUTTO il giorno chiusa in casa.
Non ho molti amici.
Non faccio fatica ad ammetterlo, so di essere una persona strana.
Che persona è una che deve seguire cinque regole appena sveglia?
Un po come i pazzi che accendono e spengono le luci un tot di volte
quando entrano in una stanza.
Ecco, io sono una del genere.
Magari un giorno ve ne parlerò.
Nel vecchio blog mettevo solo racconti, e qualcuno si lamentava perchè avrebbe voluto un contatto un po più "intimo" con me.
Ora, sappiate che non sono una che concede contatti "Intimi" così facilmente, però mi sto sforzando molto.
E questo blog vuole essere proprio un banco di prova.
Ovviamente voi non siete i miei migliori amici, e io non sono la vostra.
Però visto che spesso nelle relazioni umane faccia a faccia fallisco miseramente,
ripiego qua.
Che se pure le cose dovessero andare storte, come si dice a Roma "chi s'è visto s'è visto"
no?
Certo.
Senza esserci visti, in questo caso.
Ora il dilemma più grande della giornata:
dato che sto con la camicia da notte dalle tre e mezzo di ieri notte, sarà il caso che mi cambio e scendo a prendere qualcosa da bere qua sotto e interagisca con persone in carne ed ossa?
Oppure rimango così e mi lavo e mi vesto direttamente domattina per andare in Biblioteca?
Ci penso qualche secondo.
Ok.
C'ho pensato.
Domani.
Biblioteca.
Notte.
martedì 21 giugno 2011
WEINHEIM
Sono piccola.
Diciamo cinque anni.
Cammino stando attenta a non
calpestare gli interstizi tra le mattonelle.
Perchè così mi suggeriscono le voci nella testa.
La casa di nonna è molto grande, con enormi finestre e lunghi drappeggi.
E domani sarebbe stata l'ultima volta che avrei visto questa casa in vita mia.
Appoggio una mano contro il vetro freddo.
C'è una cornacchia su un ramo.
Il cielo è grigio e basso, e brontola.
La casa invece scricchiola.
Come le mie scarpe nere e lucide.
Ho due code degli occhi che e non mi hanno mai ingannata.
Mai.
Ci saranno decine di "boh" attorno a me.
Sono qui, ne sono sicura.
Il problema è che fuggono via come umor vitreo non appena i miei occhi
cercano di metterle a fuoco.
Ora sono in camera di nonna.
Mi arrampico sull'enorme letto a baldacchino e prendo uno specchio
su uno dei comodini di legno scuro.
Poi mi siedo con le spalle alla porta e lo specchio davanti.
Vedo il corridoio buio oltre la stanza, nel riflesso.
Mi immagino uno dei "boh" affacciarsi piano da uno dei lati della porta.
Penso che se mi vede riflessa nello specchio magari non capisce subito che lo sto guardando,
magari riesco a coglierlo di sorpresa e...
E infatti si affaccia, piano, lentamente.
Proprio mentre io sono presa nelle mie elucubrazioni.
Non lo noto subito, si affaccia una volta e si ritrae subito non appena i miei occhi si muovono per
cercarlo nel riflesso dello specchio.
Poi si riaffaccia quasi subito, vuole capire meglio come sono posizionata rispetto a lui.
Lo vedo più chiaramente adesso.
Non credo abbia capito che il riflesso nello specchio sono io che lo guardo.
E allora entra nella camera e mi si avvicina piano.
Ondeggia lentamente e poi si muove a scatti, poi torna ad ondeggiare,
gli occhi sono neri e lontani, e la bocca è aperta
in quello che sembra un sorriso a un centinaio di denti, due file
per l'esattezza, una normale, come la mia e la tua. E una più interna.
E tutti i denti sono appuntiti come schegge di marmo.
Non ho paura, non vuole farmi male.
Mi giro e gli tendo la mano
-ciao, io mi chiamo...-
E a quel punto lo Squalipuomo non c'era più
Diciamo cinque anni.
Cammino stando attenta a non
calpestare gli interstizi tra le mattonelle.
Perchè così mi suggeriscono le voci nella testa.
La casa di nonna è molto grande, con enormi finestre e lunghi drappeggi.
E domani sarebbe stata l'ultima volta che avrei visto questa casa in vita mia.
Appoggio una mano contro il vetro freddo.
C'è una cornacchia su un ramo.
Il cielo è grigio e basso, e brontola.
La casa invece scricchiola.
Come le mie scarpe nere e lucide.
Ho due code degli occhi che e non mi hanno mai ingannata.
Mai.
Ci saranno decine di "boh" attorno a me.
Sono qui, ne sono sicura.
Il problema è che fuggono via come umor vitreo non appena i miei occhi
cercano di metterle a fuoco.
Ora sono in camera di nonna.
Mi arrampico sull'enorme letto a baldacchino e prendo uno specchio
su uno dei comodini di legno scuro.
Poi mi siedo con le spalle alla porta e lo specchio davanti.
Vedo il corridoio buio oltre la stanza, nel riflesso.
Mi immagino uno dei "boh" affacciarsi piano da uno dei lati della porta.
Penso che se mi vede riflessa nello specchio magari non capisce subito che lo sto guardando,
magari riesco a coglierlo di sorpresa e...
E infatti si affaccia, piano, lentamente.
Proprio mentre io sono presa nelle mie elucubrazioni.
Non lo noto subito, si affaccia una volta e si ritrae subito non appena i miei occhi si muovono per
cercarlo nel riflesso dello specchio.
Poi si riaffaccia quasi subito, vuole capire meglio come sono posizionata rispetto a lui.
Lo vedo più chiaramente adesso.
Non credo abbia capito che il riflesso nello specchio sono io che lo guardo.
E allora entra nella camera e mi si avvicina piano.
Ondeggia lentamente e poi si muove a scatti, poi torna ad ondeggiare,
gli occhi sono neri e lontani, e la bocca è aperta
in quello che sembra un sorriso a un centinaio di denti, due file
per l'esattezza, una normale, come la mia e la tua. E una più interna.
E tutti i denti sono appuntiti come schegge di marmo.
Non ho paura, non vuole farmi male.
Mi giro e gli tendo la mano
-ciao, io mi chiamo...-
E a quel punto lo Squalipuomo non c'era più
domenica 19 giugno 2011
LA NUOVA DOMENICA DI GIUGNO
Stamattina quando mi sono svegliata ho avvertito in maniera molto più netta lo stacco tra il sogno e la realtà.
Così netta che ho pensato di cambiare radicalmente alcune cose da questo lato, visto che è quello su cui (in teoria) ho più potere.
A) Ho cancellato il mio vecchio blog di racconti, ho deciso di ricominciare da capo, magari parlando un po più di me. Chi mi seguiva da prima sa che sto raccogliendo tutto in un libro, che uscirà il prossimo anno. Chi non lo sapeva ora lo sa, e chi è nuovo da queste parti, beh, ben arrivato.
B)Sono passata allo yogurt con i biscotti frantumati dentro, so che questa cosa sconvolgerà molti di voi, ma
lo yogurt bianco del carrefour è eccezionale, e il succo d'arancia mi aveva stufato.
C)Ho deciso di riprendere a disegnare, era una cosa che volevo fare da tempo, ma di tempo è da un po di tempo che non ne ho tanto.
Eppure oggi ho sentito l'esigenza farmi il solletico ai palmi, e quindi vi mostro il mio primo esperimento artistico dopo qualche anno di inattività, non ho uno scanner, quindi metto la foto fatta col cellulare, eh lo so...salvo un ipod, un cellulare, e il computer dal quale scrivo, non sono molto tecnologica.
Spero vi piaccia, in realtà è un delirio che mi è venuto in mente mentre dormivo.
Si, quello è un mostro-gelato, e si, sono a dieta.
Questa settimana sono un po impicciata con l'università, ma se riesco, posto un nuovo racconto appena lo finisco.
Baci, e bentornati/benvenuti.
L
Così netta che ho pensato di cambiare radicalmente alcune cose da questo lato, visto che è quello su cui (in teoria) ho più potere.
A) Ho cancellato il mio vecchio blog di racconti, ho deciso di ricominciare da capo, magari parlando un po più di me. Chi mi seguiva da prima sa che sto raccogliendo tutto in un libro, che uscirà il prossimo anno. Chi non lo sapeva ora lo sa, e chi è nuovo da queste parti, beh, ben arrivato.
B)Sono passata allo yogurt con i biscotti frantumati dentro, so che questa cosa sconvolgerà molti di voi, ma
lo yogurt bianco del carrefour è eccezionale, e il succo d'arancia mi aveva stufato.
C)Ho deciso di riprendere a disegnare, era una cosa che volevo fare da tempo, ma di tempo è da un po di tempo che non ne ho tanto.
Eppure oggi ho sentito l'esigenza farmi il solletico ai palmi, e quindi vi mostro il mio primo esperimento artistico dopo qualche anno di inattività, non ho uno scanner, quindi metto la foto fatta col cellulare, eh lo so...salvo un ipod, un cellulare, e il computer dal quale scrivo, non sono molto tecnologica.
Spero vi piaccia, in realtà è un delirio che mi è venuto in mente mentre dormivo.
Si, quello è un mostro-gelato, e si, sono a dieta.
Questa settimana sono un po impicciata con l'università, ma se riesco, posto un nuovo racconto appena lo finisco.
Baci, e bentornati/benvenuti.
L
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